4^ DOMENICA DI QUARESIMA
Antifona
d'Ingresso
Rallegrati,
Gerusalemme,
saziatevi
dell'abbondanza
Colletta
O
Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore: non permettere
che ci domini il potere delle tenebre, ma apri i nostri occhi con la grazia del
tuo Spirito, perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo, e
crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore. Egli è Dio...
1^
Lettura
Dal
primo libro di Samuele
In
quei giorni, il Signore disse a Samuele: “Fino a quando piangerai su Saul,
mentre io l'ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi di olio il tuo
corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi
figli mi sono scelto un re”.
“Manda
a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui”.
Salmo
Su
pascoli erbosi mi fa riposare,
Mi
rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
Se
dovessi camminare in una valle oscura,
perché
tu sei con me.
Davanti
a me tu prepari una mensa
cospargi
di olio il mio capo.
Felicità
e grazia mi saranno compagne
e
abiterò nella casa del Signore
2^
Lettura
Dalla
lettera di San Paolo agli Efesini
Fratelli,
un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come
i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e
verità.
Canto
al Vangelo
Gloria
a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Io
sono la luce del mondo,
Gloria
a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Vangelo Gv 9, 1-41
Dal
Vangelo secondo Giovanni
In
quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli
lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli
nascesse cieco?”. Rispose Gesù: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma
è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le
opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando
nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo”.
RIFLESSIONE
Un altro grande simbolismo battesimale ci viene riproposto in questa domenica. La settimana scorsa era l’acqua della samaritana a ricordarci la purificazione avvenuta nel nostro battesimo e la sete di Dio colmata da Gesù, oggi è il tema della luce che illumina la vita del credente che si è lasciato guarire dalle tenebre della cecità e che, rivestito di Cristo, a sua volta è chiamato a riflettere questa luce nel mondo. Le letture sono state molto lunghe e soprattutto tutte ricche di spunti, mi permetto di ripercorrere con voi solo alcuni passi fondamentali del miracolo della guarigione del cieco nato perché ciascuno di noi possa per conto suo in questa settimana ripercorrere la pagina e trovarvi la luce che Gesù vuole donare a chi lo cerca con cuore sincero.
Ha peccato Lui o i suoi genitori per nascere cieco? Né lui, né i suoi genitori!"
La prima cosa che stupisce è che questo è uno dei pochi miracoli che Gesù compie senza esserne stato richiesto. Sembra quasi che Egli lo compia quasi per reazione nei confronti dei suoi stessi discepoli che vogliono incasellare tutto e tutti in una visione rassicurante del mondo. No, non sta espiando alcuna colpa il povero cieco, tutt’altro, ha il grande merito di diventare segno vivente della potenza dell’amore di Dio. Gesù non risolve a colpi di miracoli tutti i mali di questo mondo, ma Gesù passa ed è vicino ad ogni sofferente. Gesù non accetta discussioni teologiche teoriche sulla pelle dei sofferenti. C’è da rabbrividire quando anche oggi qualcuno spiega la sofferenza come punizione di un male specifico o quando addirittura si fa passare il male come "volontà di Dio". Come può Dio, che ama tutti infinitamente, che ha dato la sua vita per noi, colpirci con le malattie, con le sciagure, con la morte? Dio è il nemico del male; da quando il male è entrato nel mondo si è scatenata una grande lotta tra Dio e il male, e Gesù, il Figlio di Dio, ha già vinto il male con la sua risurrezione dai morti.
Gesù sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi.
Gesti strani quelli di Gesù. Egli si serve di piccole e povere cose che si vedono e che si toccano per parlarci di cose che non si vedono e non si toccano. In fondo questo prefigura ciò che succede nei Sacramenti dove attraverso segni materiali vengono dati altrettanto reali doni spirituali. Anche qui, la saliva è un qualcosa di Gesù. Il fango ci ricorda quando Dio modellò il primo uomo. Il toccare gli occhi ciechi e ridare la vista significa ricreare l’uomo
Vai a lavarti. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Se, come dicevamo, Gesù non ha chiesto al cieco se voleva essere guarito, il miracolo però non si compie senza la partecipazione del cieco. Il cieco ha dovuto andare, muoversi, obbedire, aver fiducia nel compiere questo gesto. Spesso i miracoli non avvengono non perché Dio non sarebbe disposto a farli, ma perché noi uomini non abbiamo fede sufficiente da credere che possano avvenire.
Ma i Giudei non vollero credere.
Fin che il cieco era seduto a chiedere l’elemosina era ancora accettato, magari commiserato, ma ora che è guarito comincia a diventare ingombrante, a dare fastidio. Dispute tra vicini, chiacchiere, interpretazioni varie, indagini, processi. Invece di gioire perché un cieco nato ora ci vede nuovamente, ecco tutta questa ridda incredibile di contestazioni. Gesù è il grande nemico del male. Quando Gesù vince il male, il male si scatena e da quel momento anche il cieco è un nemico, si vanno a cercare i suoi genitori per comprovare un eventuale trucco, lo si accusa di essere peccatore. Chi accoglie il dono di Gesù sa che incontrerà il male, l’opposizione. Più si cerca di stare vicino a Gesù e più la potenza del male ce la metterà tutta per allontanarci da Lui. Non bisogna lasciarci vincere dalla paura: con Gesù si può lottare sicuri che la vittoria finale sarà sua e nostra.
Una cosa sola so: prima ero cieco e ora ci vedo
Questa è la risposta incalzante che il cieco dà a tutti coloro che gli si oppongono. Loro, i potenti, i teologi ufficiali, abbiano pure tutto il sapere, il potere, il linguaggio, mentre il cieco non ha mai potuto leggere libri, o istruirsi a fondo tutto intento a cercare di tirare avanti in un mondo buio e difficile, ma ha dalla sua l’esperienza: ha incontrato uno che lo ha guarito. Gli altri facciano pure ipotesi e teorie varie, lui rimane solidamente attaccato a quel fatto. Possono dire quello che vogliono, possono essere scandalizzati che il miracolo sia stato compiuto di sabato, a Lui non importa, l’importante e che ora ci vede. Anche per noi: la fede non sta nei libri (qualche volta possono aiutare), non sta neanche nelle chiese (che se non annunciano Gesù confondono soltanto), non sta neppure nelle norme morali (che possono indirizzare ma che possono anche far diventare ipocriti e legalisti) la fede sta nei fatti. Con i fatti dimostri di avere fede e permetti a Dio di operare in te, e con i fatti concreti dimostri agli altri "l’opera di Dio". La vera testimonianza cristiana non è quella delle parole anche se queste possono aiutare, è far vedere con la propria vita che Dio opera concretamente in noi e anche per mezzo nostro.
Tu credi?… Io credo, Signore!
Quando il cieco guarito, rinnegato e maltrattato dai suoi correligionari si trova triste davanti a Gesù, finalmente lo vede e arriva allora con i suoi occhi a riconoscerlo come Messia. E’ stato un cammino, anche quello della fede in Gesù. Era partito da un "non so", poi era arrivato a dire: "è un profeta", "E’ da Dio", ma ora arriva alla fede totale. Adesso il miracolo è completo: non sono solo più i due occhi a vedere, ma il cuore e la persona intera che aderiscono a Gesù. E questo fatto mette in evidenza un ultima cosa: se c’è un cieco guarito in compenso ci sono molti ‘vedenti’ che non ci vedono e questa volta proprio per colpa loro, perché non vogliono vedere, non vogliono muoversi dalle loro posizioni, non vogliono aprire i loro occhi alla luce, si contentano dei loro piccolo sapere e mettono davanti agli occhi spesse lenti scure per proteggersi da Colui che è venuto ad illuminare ogni uomo. Il racconto dunque ci lascia questo ultimo interrogativo: Tu che dici di vederci, ci vedi davvero perché ti sei lasciato guarire da Gesù o dici di vederci, ma in te non sono che tenebre?
Sulle
Offerte
Ti
offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo
con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo
nostro Signore.
Dopo
la Comunione
O
Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa risplendere su di noi
la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua
sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.